Dipingo con un gelato solo per vedere il sorriso di mio figlio ma poi dal treno il mio sguardo si perde nella campagna, ricca di colori così innumerevoli e così meravigliosi. Ma questa estrema ricerca di sfumature mi rende cieco, assente, e fa si che diventi egoista con le persone che amo, al punto che mio figlio mi odi. Il mio unico scopo è dimostrare che sono un’artista, che la mia anima tende all’arte anche se il destino mi ha negato la strada più breve…ma forse, in fin dei conti chi voglio convincere è solo me stesso, così insicuro della mia personalità, così frustrato dalla monotonia del mio lavoro. So che le critiche sono parole vuote ma al contempo le desidero, voglio essere lodato pur sapendo che queste ben amate critiche sono inutili, così lontane dalla vera bellezza.Desidero ciò che odio e odio ciò che desidero. La limpidezza dei colori si trasforma nel buio. Il nero, che racchiude in sè ogni colore, che non ci permette di vedere ma che ci fa immaginare e sperare nelle stelle, capaci squarciare la notte più buia e amare la persona più nera.
martedì 23 marzo 2010
L'uomo nero
Dipingo con un gelato solo per vedere il sorriso di mio figlio ma poi dal treno il mio sguardo si perde nella campagna, ricca di colori così innumerevoli e così meravigliosi. Ma questa estrema ricerca di sfumature mi rende cieco, assente, e fa si che diventi egoista con le persone che amo, al punto che mio figlio mi odi. Il mio unico scopo è dimostrare che sono un’artista, che la mia anima tende all’arte anche se il destino mi ha negato la strada più breve…ma forse, in fin dei conti chi voglio convincere è solo me stesso, così insicuro della mia personalità, così frustrato dalla monotonia del mio lavoro. So che le critiche sono parole vuote ma al contempo le desidero, voglio essere lodato pur sapendo che queste ben amate critiche sono inutili, così lontane dalla vera bellezza.Desidero ciò che odio e odio ciò che desidero. La limpidezza dei colori si trasforma nel buio. Il nero, che racchiude in sè ogni colore, che non ci permette di vedere ma che ci fa immaginare e sperare nelle stelle, capaci squarciare la notte più buia e amare la persona più nera.
mercoledì 2 settembre 2009
E morì con un Felafen in mano

Titolo originale: He Died with a Felafel in His Hand
Anno: 2001
Durata: 107 min
Paese: Australia
Regia e Sceneggiatura: Richard Lowenstein
Soggetto: John Birmingham
Cast: Noah Taylor, Emily Hamilton, Sophie Lee
Il film è tratto dall'omonimo romanzo dell'australiano John Birmingham, libro cult in molti paesi, ma che non ha suscitato l'interesse dovuto in Italia.
Trama
La trama è incentrata sugli spostamenti di Danny lungo tutta l'Australia. Infatti il disoccupato "scrittore", come si definisce, è costretto a cambiare casa 49 volte, il suo letto è un sacco di gommapiuma, i suoi armadi sono pile di casette della frutta e vive la giornata leggendo o facendo discorsi a tema pseudo-filosofico con i suoi coinquilini.
I coinquilini, i veri protagonisti
In ogni casa Danny si trova a contatto con i più pazzeschi coinquilini che si potrebbero mai trovare. (fanatici di Lenin, ciccioni teledipendenti, cultori della tintarella albina, pippatori di gas esilarante, attrici nevrasteniche, giapponesine ermetiche, gay repressi, satanisti ..etc..).
Questi personaggi sono il vero punto forte di questo pazzesco film, infatti mettono in luce il problema della convivenza in una casa comune. D'altra parte anche lo stesso Danny è un gran personaggio, infatti lo scrittore scrive o almeno cerca di scrivere con una macchina da scrivere "Underwood", lo stesso modello di Kerouac e Hemingway.
Il pellegrinaggio di Danny
Il film si apre con una rana che poi viene colpita da una mazza da golf, questa prima scena racchiude in se tutta la forza espressiva e la follia di questo film.
Però accanto a questa presunta follia, il regista mescola al suo interno concetti filosofici ed esistenziali. Tutto questo pellegrinare di Danny alla ricerca di qualcosa, che può essere rintracciato come la ricerca di una posizione sociale stabile o di una casa definitiva, è un lungo cammino di autocoscienza di se stessi che rappresenta l'inquietudine d'animo in cui vive il protagonista.
Questo equilibrio interno di Danny è più volte messo in crisi e attraverso la via più ardua potrà avere la vera coscienza di se.
Il post-Modernismo
Il film è ricchissimo di citazioni e omaggi, a partire da Danny che come scrittore predilige il maledettismo di Dostojevski, Kerouac, Blake e Hemingway.
Citazioni di registi sono visibili nella stanza di Danny dove sopra la sua macchina da scrivere ci sono appese alcune scene di film di Godard, Truffaut, oltre al filosofo Jean-Paul Sartre e al commediografo Antonin Artaud.
Tutte queste personalità sono i modelli che Danny vorrebbe incarnare nel suo Post-Modernismo fai-da-te. Cerca di emulare dei miti per non crearsi un pensiero originale per paura di essere criticato. Danny per nascondere la sua inquietudine e fragilità si affida a grandi personalità dell'arte e goffamente cerca di imitarli.
Colonna sonora d'eccezione
La musica che accompagna il film nel suo svolgimento è azzeccatissima. Favolosa nelle prime scene con: "Golden Brown" degli Strangers e "California Dreaming" dei The Mamas & The Papas, poi citando "La Dolce Vita" di Nino Rota e "The Passenger" di Iggy Pop.
Il felafel
A parer mio questo film può essere definito come un felafel, ossia un cibo esotico, piacevole, nuovo, persino misterioso, ma che non piace a tutti, infatti spesso può rimanere indigesto. Io faccio parte di quelli che si è gustato il felafel e è veramente restato impressionato da questo film.
Frasi e Dialoghi celebri:
I dialoghi sono un punto forte del film, molto irreverentie spesso filosofici-anarchini, ma dietro una maschera di semplicità nascondono spesso un significato nascosto.
"Ci sono un sacco di parole per definire una donna che non vuole fare sesso: frigida, inerte, insensibile, fredda. Ma riesci a pensare anche a una sola parola per definire un uomo che non vuole fare sesso?Morto?"
"Un giorno Danny ti sveglierai vecchio e grigio, in una casa piena di imbecilli che vivono di bastoncini di pesce, droghe e sussidi di disoccupazione. Ti sveglierai e quello che vedrai ti colpirà come un pugno sparato dritto al centro della tua stupida faccia. E ti chiederai che fine abbia fatto la tua vita. "
"Sono un uomo morto…Forse stai solo dimagrendo...! "
"Scusa Taylor ma… questi rinforzi che hai chiamato… non è che per caso sono leggermente Nazisti? Beh, preferisco definirli "Politicamente Emarginati". "
"In una navicella spaziale c'è un uomo che orbita intorno ad un pianeta,che è una specie di cervello capace di leggere il pensiero degli umani.Il pianeta ha riprodotto la moglie morta dell'uomo in base ai suoi ricordi però..gli è riuscita un po'diversa..come una..fotocopia;perciò l'uomo comincia ad odiarla e la chiude in una stanza per non vedersela intorno,ma lei attraversa la porta come se fosse di carta per poter stare con lui.Lei lo ama ma lui la odia,e allora lei cerca di uccidersi ma non può morire perciò ritorna in vita come la resurrezione e lui vedendola così capace di soffrire per amore..finalmente riesce ad amarla..così com'è.Capito?"
"Scioccante vero? L'ho già visto altre volte: è una specie di rito tribale, si entra ragazzi e si esce uomini."
"Vuoi sposarmi?Non posso… tra un pò devo uscire…"
"Con gli amici non si fa sesso, è una norma del codice morale dell'amicizia. "
"La pagina impone una struttura innaturale al flusso di coscienza. "
"Il piombo fonde a 335 gradi, l'ultimo tram parte dal municipio alle ventitré e cinque... quanto cazzo è vero.. "
"Se prostituirsi significa affittare il proprio corpo, sposarsi significa venderlo."
Alberto Savoi